Ritorna il Cerchio delle Donne a Soniboni
“La condivisione delle proprie storie con altre donne crea quella solidarietà necessaria per ricostruire la propria identità e trasforma quella che era considerata una debolezza privata in una nuova forza politica.” Cit. Serena Dandini “Il catalogo delle donne valorose”
Articolo scritto da MONIA MARTELLA
Un gruppo di donne che si raccoglie in cerchio forma un territorio di confronto e rappresenta una potente esperienza di condivisione. Quando un gruppo di donne si unisce per onorare e celebrare, per condividere e crescere, si sprigiona un potere enorme, di cui spesso non siamo neppure consapevoli.
Il femminile non è mai in guerra perché è sempre costruttivo. Per poter fare questo è necessario creare una connessione. Ed è con questo intento che ci ritroveremo il prossimo venerdì 25 gennaio alle ore 19,00 presso la sede della nostra associazione SONIBONI. Con lo stesso spirito con cui abbiamo ripreso gli incontri del “Cerchio delle donne” a novembre, con grande partecipazione di donne, proseguiamo con questo appuntamento, per dar vita ad un percorso condiviso di donne che creano insieme connessioni al femminile, propedeutiche al processo di sorellanza insito nella loro natura.
Per via di retaggi antichi ci riesce difficile sentire una donna come sorella. Eppure si tratta proprio di questo.
Significa portare la guarigione nel rapporto del femminile; si fa un gran parlare della fratellanza e anche noi donne finiamo col vedere il mondo con occhi maschili. Invece nel cerchio nessuno comanda. Siamo sedute insieme e siamo tutte partecipanti. Non c’è una piramide. La donna non si sentirà in competizione; oltretutto si tratta di un approccio che non fa parte della sua biologia e non ha niente a che vedere con la psicologia. Biologicamente noi siamo fatte in modo differente dagli uomini. L’atteggiamento competitivo fa parte di più del maschile, non è giusto o sbagliato ma è diverso da noi che, onorate di questa diversità, ci riprendiamo il mondo femminile per manifestarlo in modo da portare guarigione sul Pianeta, come solo le donne sanno fare. Aprirsi in un cerchio di sorelle, rinunciare a dinamiche e schemi prettamente legati alla competizione, per costruire, riconoscersi e riconoscere: questo è lo spirito del CERCHIO DELLE DONNE.
Un cerchio di donne non è semplicemente un gruppo di amiche che si riunisce per conversare, ma è un ritrovarsi che ha come intento la crescita personale e vuole contribuire a migliorare la visione del femminile in noi stesse e nella società. Ogni incontro ha un filo tematico che nasce da un piccolo lavoro che abbiamo voluto portare avanti con le socie di Soniboni. Abbiamo lasciato in sede due scatole dove ognuna, in forma anonima e libera, poteva scrivere e riporre nella scatola le proprie paure e desideri. Partendo dai messaggi delle donne abbiamo tirato fuori gli argomenti ricorrenti. Abbiamo così rielaborato le scatole e portate all’interno del Cerchio. Abbiamo estratto alcune parole chiave, tra desideri e paure, di cui abbiamo parlato nell’ultimo incontro e ognuna si poteva esprimere liberamente sull’argomento. L’ultimo tema da cui partiremo venerdì 25 gennaio sarà parità di genere, proseguendo con le altre parole che verranno estratte dalle scatole e riprenderemo così il nostro viaggio.
Il Cerchio delle donne è un luogo dove siamo tutte uguali, dove viene incentivata la libera espressione delle idee, dei bisogni, dei sentimenti e delle speranze così come l’ascolto dell’altra, l’attenzione e la ricezione. E’ anche uno spazio in cui esercitarci a trasformare il nostro pezzo di patriarcato in un cerchio, perché creiamo rapporti egualitari e non gerarchici, diversi da quelli che ci sono, per la maggior parte, nella nostra società.
Siamo un cerchio
dentro a un cerchio
senza inizio senza fine
PER APPROFONDIRE. Come nasce il Cerchio di Donne
Il cerchio è un antichissimo simbolo di unione, pienezza e integrità. Ci ricorda da dove veniamo e dove andiamo. Rappresenta la perfezione, la compiutezza, l’unione, ciò che non ha rottura e cesura.Emblema tradizionale di ciò che non ha inizio né fine, formato da una linea unica le cui estremità si ricongiungono per annullarsi l’una nell’altra.
Presso i popoli primitivi la circonferenza con il punto centrale è ancora la raffigurazione del Sole, il cui calore è associato all’amore, e la luce alla bellezza e alla verità, è il potere maschile, ma, poiché nello stesso tempo simboleggia l’anima e l’acqua, è anche il principio femminile materno. La forma del cerchio, rappresenta dunque l’accoglienza del femminile in contrapposizione con il potere maschile, verticale, delimitato.
La simbologia del cerchio era usata fin dagli albori dai primi uomini e dalle prime donne che attorno al fuoco e agli alberi prendevano decisioni, narravano storie e miti, e condividevano i propri insegnamenti sull’universo e la vita.
Il cerchio essendo privo di angoli rimanda il concetto di armonia ed esprime il fluire dell’esistenza. Inoltre è l’immagine rappresentata nel cosmo dagli astri, osservati dall’inizio del mondo dagli esservi viventi: è il sole e la luna.
Questo antico simbolo è metafora della natura femminile, della fertilità del ciclo mestruale, dell’espandersi del ventre materno, delle forme del corpo della donna, ed arriva alla sua massima espressione nell’immagine della spirale.
A livello sottile, la spirale è un simbolo “femminile” così come la sfera, il cerchio e tutte quelle figure geometriche e non, che possiedono linee rotondeggianti, poiché ribadiscono la presenza dell’Utero Divino che, come tale, genera ogni cosa.
Al leggendario personaggio Hermes Trismegistos, maestro di sapienza e fondatore della corrente filosofica nota come (h)ermetismo, è attribuita la frase: «Dio è un cerchio il cui centro è dappertutto e la cui circonferenza è da nessuna parte».
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